domenica 4 settembre 2022

Boia che Trail - Besnate (VA)

Dopo 2 anni di stop, causa restrizioni Covid-19, ieri in quel di Besnate, è finalmente tornato in scena il “Boia che Trail” !
Sono stato indeciso fino all’ultimo se partecipare o meno, poi grazie alla particolare formula della gara che prevede che si corra in coppia, ho pensato che sarebbe stata l’occasione giusta per coinvolgere un amico, con cui ci tenevo a fare qualcosa del genere.

Ed ecco che anche grazie al sostegno di Chiara Naso e della sua Parafarmacia AttivaSalute, è nato il Team BramBollini: il sottoscritto in coppia con Marco Brambilla!
Visto che entrambi non siamo esattamente di primo pelo (…), abbiamo subito fatto nostro il famoso detto “gallina… anzi galline vecchie fan buon brodo”, da cui è nato il nostro logo che abbiamo fatto stampare sulle bellissime canotte create appositamente per l’evento!

Coppia inedita e anche abbastanza insolita, visto che sia io che Marco, siamo decisamente degli stradisti, che non amano particolarmente la corsa in fuori strada…
Insomma due pesci fuor d’acqua!

Ore 17.00, con la musica sparata a millemila decibel e la voce di Daniele Bonesini a scandire il conto alla rovescia, arriva il via!
Si parte abbastanza spediti, nelle prime posizioni ci sono le coppie Pisani-Zucchiatti, Duchini–Bosco, i fratelli Guglielmetti e la mia e di Marco; sono io a fare l’andatura per i primi 2km, fino a che l’entrata nel bosco mi rallenta leggermente…
Fatico un po’ in questo frangente di gara, lasciando strada a Marco, che a sua volta si mette in scia delle coppie Pisani-Zucchiatti e Guglielmetti.

Affrontiamo la dura ascesa che ci porta in vetta al Montediviso, purtroppo subiamo il sorpasso anche da parte di Duchini-Bosco, ma la gara è ancora lunga e per esperienza so che c’è tutto il tempo per recuperare.
Intorno a metà gara, comincio a sentirmi meglio: riprendo l’iniziativa, spronando Marco che invece pare essere un po’ in difficoltà.

Arriviamo ad attaccare la famosa salita del boia (per intenderci quella dove c’è la fune per agevolare la salita), in 4a posizione, ma non troppo distanti da chi ci precede.
Come sempre successo nelle precedenti edizioni a cui ho partecipato, anche ieri la gara si è decisa nei chilometri che dallo scollinamento della salita del boia, portano alla zona di ricompattamento: in cima alla salita siamo stati raggiunti da una coppia di atleti del G.S. Bognanco, io non mi sono reso conto che Marco si fosse staccato e ho realizzato di essere rimasto da solo in mezzo “alle linee nemiche”, almeno dopo un paio di chilometri!

Rallento vistosamente, con la coppia targata Bognanco che se ne va agevolmente, nel frattempo mi riprende anche un concorrente di un altro team, anche lui rimasto solo…
Rallentiamo entrambi, tanto che cominciamo a parlottare scherzando su chi dei nostri compagni arriverà per primo e ci permetterà di ripartire.
Purtroppo per me, è il suo compagno di squadra a sbucare per primo alle nostre spalle e cosa ben peggiore, avvisandomi che Marco è caduto…

Mi fermo, rimango sul posto alcuni interminabili secondi non sapendo cosa fare; poi decido di invertire la marcia e andare a vedere dov’è Marco e come sta.
Mi passa un altra coppia e dopo qualche altra decina di metri percorsi contromano, vedo finalmente la sagoma del mio socio arrivare!
Ha una caviglia dolorante, ma sta correndo e sembra determinato ad arrivare al traguardo!

Finalmente sbuchiamo su asfalto, dove ci attende l’ultimo chilometro di questo Boia che Trail…
Chiudiamo la nostra avventura in 6a posizione, un po’ amareggiati e delusi, ma comunque divertiti.

Come scrivevo, gara che ogni volta che l’ho corsa, nel bene o nel male si è sempre decisa dopo la salita del boia.
Quest’anno a noi è andata male, così com’è andata male alla coppia Pisani-Zucchiatti, che più o meno nello stesso tratto, hanno dovuto alzare bandiera bianca a causa di un crampo e conseguente caduta di Zucchiatti.

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