mercoledì 13 aprile 2022

La corsa dei record - Lanzo T.–Caselle T. (TO)

Dopo oltre un mese senza gare, Domenica 10 Aprile ho deciso di tornare a spillare un pettorale alla canotta.
Per l’occasione ho scelto “La corsa dei record”, gara di mezza maratona giunta alla sua quinta edizione e caratterizzata da un percorso  con partenza fissata a Lanzo Torinese e arrivo posto a Caselle Torinese.

Gara davvero particolare che avevo già fatto nel 2019 e che mi aveva lasciato un buon ricordo.
A renderla unica nel suo genere, oltre alla partenza e all’arrivo dislocati in città diverse, è soprattutto l’altimetria e la tipologia del percorso, che snodandosi anche attraverso il Parco Corona Verde e attraversando i comuni di Lanzo T.se, Balangero, Mathi, Villanova C.se, Nole C.se, Ciriè, San Maurizio C.se e Caselle T.se, porta a coprire un dislivello complessivo negativo.

Per chi non si è mai cimentato in questa gara, il primo pensiero è: “ah, una mezza in discesa!”
Si…
…più o meno.
Già, perchè quello che non si vede leggendo solo la differenza di altitudine tra partenza e arrivo (circa 200 metri), sono i saliscendi che si trovano in mezzo…
Saliscendi a cui bisogna aggiungere circa la metà del chilometraggio corso nello sterrato, che alterna tratti ben corribili, ad altri dove il fondo rallenta parecchio rispetto all’asfalto.
Insomma, nonostante il dislivello negativo, penso che il tracciato non regali niente, anzi per qualcuno (come il sottoscritto) è invece probabile che risulti addirittura penalizzante rispetto ad un classico piattone su asfalto.

Ma veniamo alla gara.
Dopo un breve riscaldamento, mi posiziono sotto il gonfiabile della partenza, proprio mentre lo speaker della manifestazione, sta chiamando i top runners: per gli uomini, due Etiopi con personali attorno ai 63’, e il Cuneese Marco Moletto (fresco di PB in 64’ alla mezza di Trecate); per le donne tre Etiopi con personali di 70’, 72’ e 77’.
Bene, oggi i cavalli di razza non mancano!

Qualche minuto di attesa, con i giudici FIDAL a verificare gli ultimi dettagli ed ecco che alle 10 in punto arriva lo sparo dello starter.
Ci si fionda a bomba verso il centro di Lanzo, per poi svoltare bruscamente a sinistra immettendoci sulla strada provinciale, dove dopo pochi metri un’altra brusca svolta, stavolta a destra, ci porterà a transitare su una stradina che conduce verso il Parco Corona Verde.

Davanti si è già formato un gruppetto con tutti i migliori di giornata, io mi assesto subito alle loro spalle, in compagnia di una delle ragazze Etiopi.
Mentre davanti pian piano si allontanano, io cerco di trovare il mio ritmo, anche se fin dai primissimi metri, le sensazioni non sono per niente positive…

Fatico davvero troppo in rapporto al ritmo che sto tenendo e soprattutto considerando che ho percorso appena 5km; inoltre la ragazza etiope si è staccata, lasciandomi a “bagnomaria” tra i battistrada e chi mi sta inseguendo. 
Nonostante non sia certo una delle mie giornate migliori, cerco di non pensare a tutta la strada che ancora manca all’arrivo e a concentrarmi su ogni singolo chilometro.

I cambi di pendenza e il fondo sterrato a me indigesto, però non facilitano le cose; passo ai 10km in 35’ netti, ma davanti a me ci sono ancora circa 5km di Parco da affrontare, con le energie che sento scemare sempre più rapidamente…
Decido quindi che se voglio arrivare in fondo, devo disinteressarmi del cronometro, rallentare e correre sugli eventuali avversari che rientreranno.

Nonostante la mia velocità cali in modo piuttosto evidente, il vantaggio accumulato fino a metà gara, mi permette di conservare la mia posizione fino ad un chilometro e mezzo dal traguardo, quando i passi di chi è alle mie spalle, si fanno sempre più vicini…   
Giusto il tempo di capire che sto per esser ripreso, che mi vedo affiancare e passare da Diego Naronte.
Intanto siamo ormai entrati nell’ultimo chilometro: un interminabile rettilineo, dove in lontananza si riesce perfino a scorgere il gonfiabile del traguardo.

Per un attimo la fatica, il vento contrario degli ultimi 4km e la consapevolezza di essere lontano dal tempo cronometrico a cui puntavo, mi fanno pensare che una posizione in più o una in meno non faccia nessuna differenza…
O forse si?!
E allora, dopo aver perso qualche metro, stringo nuovamente il “coltello fra i denti”!
Rilancio l’andatura e mi riporto in scia di Naronte; ultimi 500 metri, metto la freccia, mi riprendo la posizione e continuo ad allungare.

Finalmente il traguardo, che taglio dopo 1h16’40” di corsa, in 6a posizione assoluta, 1° SM40 e 2° Italiano.

CLASSIFICA MASCHILE: 1° Rodgers Maiyo – Pod. Torino (1h03’09”), 2° Marco Moletto – Atl. Saluzzo (1h03’27”), 3° Eric Muthomi Riungu – Atl. Saluzzo (1h05’29”).
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Belay Tegegn Addisalem – Atl. Saluzzo (1h10’39”), 2a Bekele Wolkeba Asmerawork – Pod. Torino (1h21’19”), 3a Bilserin Syuleyman – Skla Novi Pazar (1h25’40”).