24a tappa Piede d’Oro 2016
Quando si dice riprendere in salita…
Il Piede d’Oro è ripartito dopo la pausa estiva con gare davvero micidiali!
Dopo il “Memorial Zedde” della scorsa settimana a Monvalle che già aveva messo a dura prova la resistenza degli atleti, stamane è stata la volta di Taino e della sua “Da l’ulmin a l’ulmin”, che rientra nel calendario del PSV dopo qualche anno di assenza e presenta un tracciato ancor più difficoltoso ed impegnativo rispetto al passato.
Il maxi carico di chilometri e salite fatte nel periodo Agostano si stanno facendo sentire, risultato mi presento sulla linea di partenza piuttosto “imballato”; ho quasi la tentazione di partire tranquillo e fare solo un allenamento medio…
Peccato che come al solito, al colpo di pistola “la vena si sia chiusa”, facendomi scordare istantaneamente stanchezza, acciacchi e propositi di non belligeranza…
Primo tratto corso dentro e fuori le viuzze del paese, poi dopo neanche un chilometro eccoci nel bosco, dove un’inedita e interminabile salita, mieterà le prime vittime…
A scollinare per primi siamo io e Salah Argoub, con il resto del gruppo che accusa già un discreto distacco; continuo a fare l’andatura, col portacolori dell’Atletica Gavirate che mi tallona come un’ombra.
Risbuchiamo in paese, altro rapido passaggio nel centro abitato, per poi dirigerci a gran velocità verso la seconda ascesa di giornata: il temibile muro in ciottolato denominato Tainenberg!!
Circa duecento metri con una pendenza media del 12% e una massima del 15%…
…Salah prova ad allungare, ma stavolta non mi faccio sorprendere! Seppur a fatica riesco a tenere la scia del forte compagno d’avventura.
Breve tratto di scorrimento su asfalto, dove ho sempre il mio bel da fare per non perdere contatto da Salah, ed eccoci ai piedi della terza e per me più impegnativa asperità di giornata: la salita a Boscoforte, circa un chilometro su asfalto, dove le pendenze di alcuni tratti, niente hanno da invidiare al Tainenberg appena affrontato!
Sulle prime rampe riesco a ricucire la manciata di metri che Salah aveva guadagnato poco prima; poi nel tratto più duro, metto la freccia e passo!
Argoub però non molla e transitiamo appaiati all’intertempo dell’Eolo-time.
Insisto nella mia azione, prendendo letteralmente a calci il muro che mi ritrovo sotto i piedi e poco alla volta sento il respiro affannato di Salah farsi più ovattato, più lontano…
Riesco a scollinare per primo, con un piccolo quanto importante vantaggio nei confronti “dell’amico-nemico” Salah Argoub; adesso non devo mollare!
Gli ultimi chilometri sono una cavalcata solitaria sui continui sali-scendi che caratterizzano il tratto boschivo che riporta ai piedi del paese.
Già, ai piedi del paese…
…infatti prima di potermi godere il meritato successo e tagliare l’ambito traguardo di giornata, mi aspetta ancora la terribile salita erbosa che sbuca proprio a pochi metri dal gonfiabile dell’arrivo.
Mi volto, alle mie spalle non scorgo nessuno e allora per una volta posso anche prendermela comoda; ultimi metri, rallento ancora per godermi appieno il momento, braccia e sguardo al cielo, finalmente ci sono: vittoria!!
Chiudo i 10,05km rilevati al mio GPS in 39’39”, felice.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Giuseppe Bollini (39’39”), 2° Salah Argoub (40’23”), 3° Alì Ahouate (41’40”), 4° Stefano Caruso (42’11”), 5° Andrea Zucchiatti (42’32”).
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Eugenia Vasconi (49’07”), 2a Lorena Strozzi (49’54”), 3a Antonella Panza (50’06”), 4a Cristina Grassi (51’33”), 5a Elena Soffia (52’03”).
Buona l’organizzazione targata “I Dumitt”, che si sono avvalsi dell’esperienza messa a disposizione da Andrea “speaker” Basoli, che oltre ad allietare i presenti con la sua voce, si è dato da fare per disegnare, misurare e segnare l’intero percorso.
Un paio di cose che personalmente non mi son piaciute: l’eccessiva durezza del tracciato e le premiazioni finali un po’ poverelle.
Domenica prossima il Piede d’Oro si sposta a Brebbia per la classicissima “Stramulino”, quest’anno valevole come 25a tappa stagionale del circuito.