15a tappa PdO 2025
Quest’anno per una ragione o per l’altra, ho latitato in quasi tutte le tappe del PdO, ma ieri non potevo perdermi la mitica “Marciando per la vita”.
I motivi erano molti: a partire dal semplice fatto che avevo voglia di tornare a respirare l’atmosfera del circuito, di rivedere un po’ di amici, di partecipare ad una delle gare storiche da sempre sponsorizzate dalla famiglia Frigo e rendere omaggio a Gianfranco Riva, a cui la gara era intitolata alla memoria.
Così, a pochi minuti dalle 9, eccomi di nuovo schierato sotto al gonfiabile del PdO, al fianco di nuovi temibili avversari e degli irriducibili di sempre!
Si parte e a sgranare il gruppo ci pensano da subito il giovanissimo Riccardo Laudi e l’ex ciclista professionista Alessandro Santaromita; complice anche il traguardo volante posto a circa 1,5km dalla partenza, proprio davanti alla casa di Gianfranco Riva, i due allungano subito sul resto del plotone; alle loro spalle ad incaricarsi dell’inseguimento, siamo io e Biagio Spadaro, nella nostra scia, Antonio Vasi, Fernando Coltro, Luca Ghiringhelli, Simone Prina e Daniele Colasurdo.
Sui continui saliscendi che ci portano al traguardo volante, riesco a fiaccare la resistenza di Biagio, ritrovandomi da solo all’inseguimento del duo di testa; ad aggiudicarsi la volata per il traguardo volante è Laudi, che però paga lo sforzo e poco alla volta comincia a perdere terreno da Santaromita.
Metro dopo metro anch’io riesco a rosicchiare terreno a Riccardo, tanto che prima di arrivare al classico passaggio sotto alla torre di Velate, mi ritrovo in 2a posizione in solitaria.
Si sale e ancora si sale, fino al passaggio nella pineta di Avigno, dove un arrembante Ghiringhelli riesce a riprendermi e a scavalcarmi.
Torniamo su asfalto, pochi metri ed eccomi sull’immancabile strappo del ciottolato Gutttuso che culmina toccando l’altimetria massima del tracciato; svolta a destra e tuffo in discesa per gli ultimi 3km, dove la strada continuerà a scendere fino al traguardo.
In questa ultima parte “mi adagio troppo sugli allori”, convinto che la mia 3a posizione sia blindata e invece…
…invece in uno degli ultimi tratti sterrati vengo riagguantato dalla coppia Spadaro-Prina, che mi passano a doppia velocità.
Mi accodo e al termine della discesa a tornantini che si affronta per tornare in zona stadio, a separarci dal traguardo mancano si e no 500 metri; provo a reagire, ma Biagio e Simone non mollano di un millimetro…
Così, arriviamo in fila indiana sotto al gonfiabile, col sottoscritto che si deve accontentare del 5° posto assoluto.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Alessandro Santaromita – non competitivo (31’00”), 2° Luca Ghiringhelli – Atletica Verbano (31’55”), 3° Biagio Spadaro – Circuito Running (32’20”), 4° Simone Prina (32’21”), 5° Giuseppe Bollini (32’23).
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Ilaria Bianchi – La Recastello (36’13”), 2a Paola Turriziani – Runner Varese (39’40”), 3a Sabrina Gussoni – Runner Varese (40’42”).
>>>FOTO Podisti.net by Arturo Barbieri<<<
Per me una buona gara, peccato solo essermi fatto raggiungere e saltare nella parte conclusiva…
Per quanto riguarda l’organizzazione, ho apprezzato la modifica iniziale del tracciato e tutto mi è sembrato abbastanza curato.
Quello che invece non mi è piaciuto, ma che non è dipeso tanto da chi organizza, ma più dal Comune che gestisce lo Stadio Franco Ossola, è che anche questa volta la partenza e l’arrivo siano stati posizionati appena fuori dall’impianto sportivo invece che al suo interno…
Trovo davvero assurdo avere lì un impianto del genere chiuso e inutilizzato e non potervi far partire e arrivare una corsa podistica, che innanzi tutto si svolgerebbe in maggiore sicurezza (partire dal piazzale dello stadio, con marciapiedi, cancellate e soprattutto traffico automobilistico aperto, è davvero pericoloso…) e poi darebbe anche lustro alla struttura stessa e a chi la gestisce.
Mi auguro che il Comune di Varese, possa valutare già per la prossima edizione, di venire incontro al Piede d’Oro, che in quanto Associazione Sportiva senza scopo di lucro, ma anzi da sempre impegnata a raccogliere soldi per fare beneficienza, non può certo permettersi di sostenere costi improponibili, solo per accedere alla pista dello stadio.
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