Ognuno di noi ha le proprie bestie nere.
La mia bestia nera in ambito podistico, è senz’altro la “Cittiglio-Vararo”, storica gara di corsa in salita, che seppur bella e affascinante, non ho mai digerito.
Basti dire che è dal lontano 2009 che in un modo o nell’altro trovavo sempre una scusa per rimandare l’appuntamento all’anno successivo…
Ma per quanto si possa fuggire dalle proprie bestie nere, prima o poi arriva il momento in cui vanno affrontate.
Ed eccomi alla mattinata odierna.
Il tempo vola via veloce e in men che non si dica, mi ritrovo allineato nella griglia di partenza; non proprio in prima fila, perchè il timore reverenziale per questa gara è alto.
Come se non bastasse la gara in sè ad intimorirmi, anche gli avversari che mi circondano non son da meno, con diversi atleti di buon livello arrivati perfino da fuori regione.
Ore 9.30, lo sparo del giudice FIDAL apre le ostilità; da adesso in poi spazio alla fatica e alla sofferenza vera e non solo immaginata.
Il primo chilometro è abbastanza pianeggiante e filante, nonostante tutto, sento le gambe piuttosto imballate, faticando da subito a tenere un ritmo tutt’altro che forsennato…
circa 900 metri prima di svoltare a sinistra ed attaccare le rampe di sua maestà la “Cittiglio-Vararo”.
La prima parte è quella secondo me più difficile: pendenze più aspre e meno costanti, dove non è facile trovare il giusto passo; cerco di non strafare, sia perchè non mi sento in una delle mie giornate migliori, sia perchè sono ancora alle prese con i postumi della caduta occorsami 15 giorni fa alla Sgamela’a, che mi ha lasciato costole doloranti ad ogni respiro un po’ più profondo.
La testa della corsa con Jafaari Badr, Michele Belluschi e Federico Pisani, pian piano prende il largo, mentre io mi ritrovo attorno alla 10a posizione, staccato di un centinaio di metri da un folto gruppetto che comprende Francesco Guglielmetti, Simone Toffano, Fabio Giudici, Felipe Valsesia e Alex Buchicchio.
Finalmente mi lascio alle spalle la prima e più indigesta parte del percorso (almeno per me) e dopo un breve tratto dove la strada spiana leggermente, mi ritrovo ad attaccare gli ultimi chilometri di ascesa.
Mi sento maggiormente a mio agio e poco alla volta inizio a recuperare terreno su chi mi precede.
Prima è la volta di Valsesia, poi di Buchicchio; ormai non manca molto al traguardo, davanti a me vedo le canotte gialle di Giudici e Toffano, ma capisco che sono irraggiungibili.
Gli ultimi metri li corro più badando a quello che succede alle mie spalle e amministrando quel piccolo margine di vantaggio che mi sono guadagnato, piuttosto che pensando a ridurre il divario da chi ho davanti.
Svolta a destra nel classico sterrato che conduce fin dietro la chiesetta di Vararo ed ecco lì lo striscione del traguardo ad attendermi!
Chiudo al 9° posto, 3° di categoria, con il tempo di 31’46” necessari per coprire i 6,8km e D+490 metri.
Felice. Oggi la bestia nera può tornare sconfitta nella sua tana.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Jaffari Badr – Atl. Casone Noceto (27’06”), 2° Michele Belluschi – Grottini Team (28’23”), 3° Federico Pisani – GAM Whirlpool (28’45”), 4° Luca Albini (30’02”), 5° Claudio Guglielmetti (30’24”), 6° Francesco Guglielmetti (30’55”), 7°Simone Toffano (31’00”), 8° Fabio Giudici (31’08”), 9° Giuseppe Bollini (31’46”), 10° Alex Buchicchio (32’02”).
CLASSIFICA FEMMINILE:1a Elena Soffia – Maratoneti Cassano (38’52”), 2a Lorena Strozzi – Atl.Casorate (41’28”), 3a Ombretta Bellorini – Atl.3V (42’36”), 4a Simona Ferrario (43’03”), 5a Patrizia Pacco (44’49”).
>>>Tutte le FOTO Podisti.net by Arturo Barbieri<<<
Per concludere, un ringraziamento all’Atletica Verbano ed in particolare a Stefano Beltramello che ha fatto si che oggi potessi essere presente al via, nonchè all’amico e speaker della manifestazione Andrea Basoli, che con un lento ma inesorabile “lavoro ai fianchi”, ha contribuito a convincermi a non mancare.
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