Non ho mai atteso con tanta impazienza come quest’anno, l’arrivo della mezzanotte del 31 Dicembre.
La voglia di archiviare al più presto questo 2018 e con lui una serie di inconvenienti e risultati deludenti è davvero ai massimi storici.
Già, perchè seppur nella prima parte di stagione sono riuscito a correre sui miei livelli centrando anche alcuni buoni piazzamenti e qualche bella vittoria, le sensazioni non sono mai state positive, tanto che ad Aprile avevo addirittura saltato un paio di gare semplicemente perchè non mi sentivo di farle e avevo optato per uno stop di qualche giorno dagli allenamenti.
Verso fine Giugno poi, sono arrivate le prime preoccupanti avvisaglie: ben presto le cattive sensazioni fin qui avvertite, avrebbero lasciato spazio a qualcosa di decisamente più concreto…
Il vero e proprio spartiacque è stato il mese di Luglio, quando un drastico crollo di forma avrebbe segnato l’inizio del mio calvario sportivo.
Da lì in poi una raffica di infortuni, di stop e di ripartenze, sempre alla ricerca della condizione smarrita e sempre alle prese con dolori e infiammazioni che non mi davano tregua.
Più per testardaggine che per altro, ho concluso la stagione agonistica del PdO; gli ultimi risultati son stati piuttosto deludenti e sottotono, ma mi hanno comunque permesso di riuscire a centrare la vittoria nelle due classifiche a cui puntavo a inizio anno (quella di categoria e quella del ToPdO).
A fine Ottobre senza altri obiettivi imminenti, ho deciso di fermarmi altri quindici giorni, sperando così di rigenerare un po’ fisico e mente; la pausa (finalmente) fatta per scelta e non per obbligo, aveva sortito gli effetti desiderati, tanto che all’inizio di Novembre dopo aver ripreso ad allenarmi con una certa determinazione, avevo ritrovato stimoli e un buon “giro di gambe”.
La condizione cresceva di giorno in giorno e con essa anche il morale!
Ero finalmente sulla strada giusta?!?
No…
L’anno horribilis mi stava aspettando nuovamente al varco, ed ecco che un’influenza devastante, condita da una settimana di febbre alta e antibiotici, mi ha fatto ripiombare nuovamente nel baratro…
Purtroppo l’atleta amatoriale è un po’ come un funambolo che cammina su una corda sottile sottile: riuscire a mantenere quel prezioso quanto fragile equilibrio, fa la differenza tra toccare il cielo con un dito o sprofondare negli inferi…
Oggi per l’ennesima volta sto provando a rimettermi in piedi sulla mia sottilissima corda, sperando di ritrovare presto l’equilibrio e soprattutto di riuscire a mantenerlo il più a lungo possibile…
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