3a tappa Piede d’Oro 2024
Ieri una bella giornata di sole ma parecchio ventosa, ha salutato il terzo appuntamento stagionale col PdO, che per l’occasione dopo diversi anni di assenza, tornava a far tappa in quel di Cadrezzate, dove il locale gruppo sportivo Joint Running Club, organizzava la prima edizione della “Corri sul lago”.
Dopo un pranzo leggermente anticipato, sono pronto a mettermi in auto per raggiungere il piccolo centro abitato che sorge sulle sponde del lago di Monate, già perchè la partenza di questa gara è fissata alle 15.00
A differenza della gara che si correva oltre 10 anni fa, il ritrovo non è presso la piccola spiaggetta, ma proprio in centro paese; peccato non ci sia neanche un parcheggio nelle vicinanze, così come non ci siano indicazioni per raggiungere un’eventuale area predisposta dagli organizzatori per lasciare l’auto.
Iscrizione, cambio d’abiti ed eccomi in strada per un po’ di riscaldamento.
Capisco immediatamente che la giornata non è la stessa di Domenica scorsa ad Azzate…
La settimana lavorativa mi ha fiaccato e come se non bastasse, qualche giorno fa durante un allenamento, mentre facevo qualche allungo, ho infiammato un tendine in zona ginocchio che a freddo fatica a farmi correre.
Ad ogni modo, a pochi minuti dalle 15, sono (più o meno) pronto per l’ennesima battaglia!
Si parte proprio dalla strada antistante la chiesa del paese, solo che invece di uscire subito verso il centro abitato, ci si proietta sulla ciclabile che per pochi metri costeggia il lago; bello, se non fosse che ci si trova in una strettoia proprio appena partiti…
A prendere il comando della corsa è il giovane Alessio Ambrosio, io mi fiondo subito alle sue caviglie perchè vista la partenza stretta e tortuosa non ho voglia di trovarmi immischiato nella pancia del gruppo o peggio ancora di rischiare qualche caduta.
Piccolo strappo che ci riporta su strada e primo chilometro velocissimo con una discesa che ci accompagna all’ingresso del primo tratto boschivo.
A dettare il ritmo in testa alla gara è sempre Ambrosio, io nel frattempo ho mollato un filo l’acceleratore e sono stato ripreso da Luca Ponti, Alessandro Losa, Paolo Ballabio e Fernando Coltro; dopo circa 500 metri di sentiero tutto sommato pianeggiante e ben corribile, ecco arrivare una brusca svolta a sinistra che ci immette su una bella salita.
Il fondo è pieno di acqua che scorre a valle, fango in quantità e sassi…
Come mio solito vado un po’ in affanno su questo tipo di fondi, fatico a trovare gli appoggi e la giusta trazione e poco alla volta vengo staccato da Ponti e da Losa, concedendo qualche metro anche a Coltro e Ballabio.
Finalmente scolliniamo: Ambrosio e Ponti si sono ulteriormente allontanati, io riesco a ricucire su Coltro e Ballabio, mentre Losa è poco più avanti a non più di 50 metri.
Si torna su asfalto per almeno un paio di chilometri che seppur mai pianeggianti, sono comunque abbastanza scorrevoli; Coltro ha perso un po’ di terreno, io sono rimasto con Ballabio e Losa continua a rimanere a pochi metri ma senza permetterci di rientrare.
Siamo circa a metà gara, ed ecco che veniamo deviati nuovamente nello sterrato; neanche a dirlo, appena abbandonato l’amato asfalto, perdo qualche metro da Paolo e vengo raggiunto da Salah Argoub, che senza troppi complimenti mi salta e si riporta in scia a Ballabio.
Nel frattempo siamo giunti in una splendida valletta, dove ad attenderci troviamo un insolito pubblico: un pascolo di mucche e un maneggio di cavalli; è la quiete prima della tempesta…
Appena lasciatoci alle spalle il suggestivo scorcio, il sentiero si stringe e s’impenna sotto ai nostri piedi e come già successomi nella tappa di Azzate, mi rendo conto di andare meglio quando la strada sale.
Prima su sterrato e poi su asfalto, l’ascesa è interminabile: circa un chilometro e mezzo di salita, con pendenze che nel finale si fanno più ostiche.
Proprio in vista dello scollinamento riesco a riprendere sia Salah che Paolo, ma le difficoltà non sono finite…
Breve discesina ed eccoci sul muro finale, dove devo stringere i denti per resistere al forcing di Paolo; ci buttiamo in discesa e mentre Salah si è leggermente staccato, io rimango in compagnia di Paolo, davanti a noi Losa che è sempre a una cinquantina di metri, mentre sullo sfondo del rettilineo si scorgono Ponti che ha scavalcato Ambrosio.
Io sono stanco, inoltre in discesa ho il tendine infiammato che mi da noia e non mi permette di distendere la falcata in modo naturale; Paolo invece sembra avere ancora molta benzina e infatti poco alla volta mi scappa via.
Siamo ormai alle ultime centinaia di metri, Ballabio si è riportato su Losa e in volata riesce addirittura a soffiargli il podio, io pur un po’ affaticato chiudo in 5a posizione, riuscendo a tenere dietro un arrembante Salah.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Luca Ponti – Atl. 3V (36’35”), 2° Alessio Ambrosio – Atl. Varese (non competitivo), 3° Paolo Ballabio – Atl. Casorate (38’10”), 4° Alessandro Losa (38’12”), 5° Giuseppe Bollini (38’37”), 6° Salah Argoub (38'48"), 7° Simone Prina (39'06"), 8° Fernando Coltro (39'18").
CLASSIFICA FEMMINILE: Francesca Canale – Athlon Run (44'15"), 2a Barbara Benatti – Arsaghese (44'33"), 3a Martina Menegotto – Runners Valbossa (45'30"), 4a Sofia Barbetta (46'06"), 5a Greta Banfi (non competitiva), 6a Sabrina Gussoni (47'31").
Venendo all’organizzazione, alcune cose non mi sono piaciute un granchè…
in primis la logistica: nessun posto auto nelle vicinanze del ritrovo e nessuna indicazione per raggiungere il piccolo parcheggio predisposto dagli organizzatori; la partenza davvero troppo stretta e tortuosa; infine le premiazioni che mi son sembrate un po’ scarse.
Ho invece gradito il tracciato nel suo insieme, che è risultato molto duro ma appagante e vario, con asfalto, boschi, salite e discese sempre ben corribile e senza rischi particolari per la sicurezza.
>>>FOTO Podisti.net by Arturo Barbieri<<<
Settimana prossima il PdO si ferma per le festività Pasquali, si riprende Domenica 7 Aprile con L’arsalonga di Arsago Seprio.