18a tappa Piede d’Oro 2011
Neanche il tempo di smaltire la fatica della sparata alla serale di Giovedì, che stamane era già il turno del Piede d’Oro… l’appuntamento era ad Arcisate, dove il locale gruppo sportivo organizzava la 26a edizione della “Quatar pass par Arcisà”, gara podistica di circa 10km valevole come 18° appuntamento stagionale col circuito di Podismo Sportivo del Varesotto.
Oltre 530 gli iscritti, che complice anche la stupenda giornata di sole, ma senza la fastidiosa cappa di afa che solitamente caratterizza questa corsa, hanno scelto di cimentarsi sull’impegnativo percorso di gara.
Percorso di gara che rispetto all’anno scorso è stato leggermente rivisto, con l’eliminazione del mini circuito iniziale che personalmente non mi è mai piaciuto un granchè, e una variazione attorno al 7°km dove invece di percorrere la solita discesa su asfalto se ne affrontava una sterrata immersa nel bosco.
Alle 9.00 puntuali arriva lo sparo che sancisce l’apertura delle ostilità, con i favoriti di tappa subito a dettare legge nelle prime posizioni; si procede abbastanza compatti fino al 2°km dove la prima asperità di giornata comincia a sgranare il gruppo degli atleti. Davanti a tutti un quartetto composto da Breda, Mignani e i due fratelli Argoub, poco più dietro uno scatenato Fontana e a qualche altro metro di distanza in mia compagnia ci sono Giordano, Macchi e Beltrami.
Il percorso non da un attimo di tregua: salite, discese e tratti vallonati dove si fatica davvero molto a trovare il giusto ritmo! Così dopo aver affrontato un’ altra impegnativa ascesa posta circa al 4°/5° chilometro, ci si dirige a tutta velocità verso l’ultima vera difficoltà di giornata: una salita asfaltata non più lunga di 500 metri, che non presenta pendenze impossibili (anzi tutt’altro) ma che posta a questo punto della gara può davvero lasciare il segno…
E’ proprio sulle prime rampe di quest’ultima asperità che lancio il mio attacco a Giordano: esco dalla sua scia, lo affianco e lo supero accelerando in maniera decisa l’andatura; il portacolori dell’Atletica Ghepardo si stacca mentre io sulle ali dell’entusiasmo metto nel mirino anche l’atleta successivo: Ivan Breda.
Al 7° chilometro sono rientrato anche su Breda, non ci penso due volte e provo a staccarlo subito: Ivan perde un metro, poi un altro ed un altro ancora, poco alla volta riesco a scavare un piccolo divario; eccoci alla variazione di percorso a cui accennavo, invece di proseguire sulla strada asfaltata un addetto dell’organizzazzione ci indirizza in uno stretto sentiero boschivo tutto in discesa: la visibilità è scarsa, la pendenza davvero notevole e non mancano radici e sassi sporgenti!! Mi getto a capofitto riuscendo a tenere a distanza uno specialista come Breda, arrivo in fondo e al momento di riprendere la strada asfaltata ecco la sgradita sorpresa….
Nonostante la presenza di due addetti al percorso, nessuno mi indica la giusta direzione, così invece di prendere a destra come avrei dovuto, mi butto a tutta velocità a sinistra… (ad onor del vero erano presenti i cartelli, ma in quel momento di scarsa lucidità mi aspettavo un cenno dagli uomini bandierina…). E’ un attimo: mi chiamano, tiro una mega inchiodata, inverto il senso di marcia e rilancio l’andatura ma intanto Breda mi è addosso e si rimette davanti…
Anche Porrini grazie ad un’ottima progressione riesce a rientrare, e a pochi metri dall’arrivo mi salutano entrambi… taglio il traguardo alle loro spalle in 7a posizione, impiegando 36’45” per coprire i 9,62km rilevati al mio GPS. Peccato davvero… niente sarebbe stato scontato e magari mi avrebbero battuto lo stesso, però l’errore di percorso non ci voleva proprio: in termini di secondi non ho perso molto, ma a livello di concentrazione e nervosismo la cosa ha influito in maniera davvero determinante.
Gara vinta da Ferdinando Mignani in 35’06”, 2° posto per Salah Argoub in 35’53”, mentre chiude il podio Claudio Fontana in 36’13”; poi nell’ordine: 4° Rachid Argoub in 36’25”, 5° Ivan Breda in 36’38”, 6° Umberto Porrini in 36’39”, 7° Giuseppe Bollini in 36’45”, 8° Roberto Macchi in 36’57”, 9° Gioacchino Giordano in 37’32” e 10° Biagio Cantisani in 38’00”. In campo femminile vittoria di Cristina Clerici in 40’22”, 2a piazza per Elena Begnis in 40’38”, chiude il podio Rosanna Urso in 41’13”; poi nell’ordine: 4a Emanuela Fossa in 45’54”, 5a Angiola Conte in 46’04”, 6a Eugenia Vasconi in 48’27”, 7a Cinzia Menegon in 51’27”, 8a Emanuela Brusa in 51’34”, 9a Cristina Albergoni in 51’50” e 10a Simona Milani in 52’13”.
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Buonissima l’organizzazzione generale, dalla logistica della zona di ritrovo, al percorso ben preparato e misurato (peccato solo per l’inconveniente capitatomi, ma nel caso specifico non è certo colpa dell’organizzazione, piuttosto dei due addetti che invece di fare quello per cui eran stati messi lì stavan giocando a briscola…), fino al ristoro e alle premiazioni finali. L’unica cosa che non mi è piaciuta troppo è stata l’ultima discesa nel bosco (quella nuova inserita al posto dell’asfalto) che onestamente mi è sembrata un pò troppo pericolosa.
Come sempre per altri commenti non mancate di visitare il blog di Omar “soxj” Spoti, quello del Team dove osano le aquile e quello degli Athlon Runners, dove oltre all’articolo dell’amico Valerio Leonardi, potrete trovare alcune foto della manifestazione.
Settimana prossima toccherà ad Agra accogliere la carovana del Piede d’Oro, con la 5a edizione de “La sgambada de Agra”, gara che personalmente reputo molto bella ma altrettanto difficile ed impegnativa e che a fronte delle caratteristiche del tracciato oserei definire gara di corsa in montagna.