17a tappa Piede d’Oro 2013
…per la serie “le cose facili non mi piacciono”…
A 36 ore dalla sparata mozzafiato del Giro del Varesotto a Quinzano, eccomi nuovamente pronto a consumare un po’ le suole delle mie scarpette da corsa (scarpette per modo di dire: numero 46!!); stamattina era infatti tempo di Piede d’Oro che per l’occasione faceva tappa ad Azzate, dove gli amici dei Runners Valbossa organizzavano la 22a edizione del “Grand Prix della Valbossa”.
La gara di Venerdì sera qualche segno lo ha lasciato, così mentre effettuo il solito riscaldamento, decido che oggi si spinge si, ma senza esagerare…
Nonostante tutto, pronti via mi trovo al comando: anche gli altri stanno probabilmente pagando un po’ lo scotto delle numerose gare corse in questo periodo e nessuno sembra voler fare sul serio.
Così dopo circa un chilometro, senza neanche rendermene conto, mi aggiudico il traguardo volante: bene!
Allo scoccare del secondo chilometro, Salah Argoub decide che è arrivato il momento di rompere gli indugi: il forte portacolori dell’Atletica Gavirate si porta rapidamente al comando incrementando in maniera decisa l’andatura; nella sua scia Andrea Tersigni, io provo ad accodarmi mentre dietro di noi si forma un discreto buco.
Usciamo dall’incantevole piana di Vegonno ed imbocchiamo la strada asfaltata che porta in direzione di Montonate, Salah e Andrea aumentano ulteriormente l’andatura, io pur avendo ancora un po’ di margine decido di lasciarli andare, perchè oggi non ho intenzione di “tirarmi troppo il collo”.
Mentre sono concentrato nella mia azione vengo raggiunto e superato a doppia velocità da Maurizio Brassini, che nel giro di poche decine di metri riesce addirittura a riportarsi sul duo dei battistrada.
Abbandoniamo l’asfalto in favore dei boschi e dei prati che circondano la zona; il tracciato non presenta mai dislivelli eccessivi, ma comunque rimane impegnativo e muscolare.
Tutto sembra andare per il verso giusto, sono saldamente in 4a posizione, sto tenendo un buon ritmo senza comunque spremermi fino in fondo e sono ormai nella seconda parte di gara: non mi resta che amministrare fino al traguardo.
Ma è proprio quando si allenta la tensione che si commettono gli errori…
All’entrata nell’ennesimo tratto boschivo non mi accorgo del cartello (forse un po’ poco visibile) che indica la svolta a destra, così ignaro di aver preso la direzione sbagliata tiro dritto come niente fosse…
…devo fare circa 250 metri prima di trovarmi la strada sbarrata da un cancello che mi fa capire che qualcosa non va.
Attimi di smarrimento, poi mi volto e torno sui miei passi nella speranza di non essere troppo lontano dal punto dell’errore…
Una volta tornato sul “luogo del misfatto”, non mi resta che riprendere il corretto tracciato di gara, conscio di aver perso almeno 1’30”…
Preso da un impeto di rabbia mi metto a spingere come un dannato, mettendo nel mirino le diverse canotte che adesso mi trovo davanti: la prima che raggiungo è quella della Mezzanese di Luca Granfo, giusto il tempo di scambiare due parole con Luca che mi chiede cosa ci faccia lì, e sono di nuovo a tutta per tentare di rientrare sulla successiva.
Anche se con più fatica riprendo anche la canotta dell’Atletica Arcisate di Nader Rahhal: stesse spiegazioni date a Luca del perchè mi trovassi lì, prima di provare a proseguire nel mio inseguimento.
Nader però non pare proprio volersi staccare, e la fatica comincia a farsi sentire…
…devo aspettare lo strappo che riporta verso la piana di Vegonno per dare fondo a tutte le mie risorse e riuscire a togliermi dalle caviglie l’amico Rahhal.
Le prossime canotte che riesco a scorgere sono quella dell’Atletica Casorate di Ivan Barberi e poco più avanti quella della CardAtletica di Matteo Malatrasi: stavolta però l’impresa sembra disperata, i due godono davvero di un ottimo vantaggio e ormai siamo prossimi all’ultimo chilometro.
Non mi perdo d’animo e prima dell’entrata nel tratto boschivo che riporta verso il traguardo, sono quasi riuscito a ricucire per intero lo strappo che mi divideva dai due.
Non è più tempo delle mezze misure, decido di sparare tutto quello che ho: piombo alle spalle di Ivan, e senza pensarci due volte lo passo a gran velocità! Stessa cosa faccio con Matteo, ma la benzina è ormai agli sgoccioli…
Tengo duro, ma Matteo non molla!
Finalmente il sentiero comincia a scendere in discesa, ancora pochi metri ed ecco il tanto agognato traguardo!
Chiudo la mia fatica in 4a posizione coprendo i 10,3km rilevati al mio GPS in 37’42”. (misura corretta del tracciato rilevata da altri concorrenti 9,8km).
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Salah Argoub (35’15”), 2° Maurizio Brassini (36’26”), 3° Andrea Tersigni (36’31”), 4° Giuseppe Bollini (37’42”), 5° Matteo Malatrasi (37’45”), 6° Ivan Barberi (37’53”), 7° Nader Rahhal (38’09”).
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Elena Begnis (40’23”), 2a Sabina Ambrosetti (41’20”), 3a Cinzia Lischetti (42’34”), 4a Lorena Strozzi (42’51”), 5a Elisabetta Di Gregorio (43’10”), 6a Elena Manzato (45’35”), 7a Laura Marsiglio (46’33”), 8a Cristina Grassi (47’03”), 9a Katia Fornasa (47’27”), 10a Rita Grisotto (47’38”).
>>>FOTO by Massimo Colombo<<< >>>FOTO by Silvano Crosta<<<
Bella, bella davvero la gara dei Valbossa! Unico neo alcune segnalazioni non impeccabili lungo il percorso: alcune poco visibili come quella dove ho sbagliato io, altre invece assenti come nei chilometri finali in occasione di un paio di bivi nell’abitato di Vegonno.
Per quanto mi riguarda soddisfatto: riguardando i tempi del GPS, devo dire che pur non correndo al limite (almeno all’inizio…) ho girato piuttosto bene! E cosa non da poco, mi sono anche divertito!!!!
Domenica prossima l’appuntamento con il Piede d’Oro è fissato a Bardello, dove la locale Pro-loco darà vita alla 4a edizione della “Su e giò par Bardell”.
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