Campionato provinciale FIDAL amatori/master di corsa in montagna
Ebbene si, ieri sera ho rinunciato al consueto appuntamento con il Piede d’Oro; principalmente due i motivi della mia decisione:
1 – sono davvero alla frutta (!!!), il mio fisico necessita di un pò di riposo dalle competizioni…
2 – mi ero messo in testa di partecipare al “Giro del Pozzo Piano” organizzato dagli amici dell’Atletica 3V, in programma per stamattina a Vararo, e quindi a maggior ragione o correvo ieri o correvo oggi…
Dopo il temporalone della scorsa sera che quasi mi aveva convinto a non puntare nemmeno la sveglia, stamattina una splendida giornata di sole ha salutato il mio risveglio: così senza pensarci troppo, in men che non si dica ero già in strada con destinazione Vararo!
Oggi la gara è valida anche per l’assegnazione del titolo provinciale FIDAL amatori/master di corsa in montagna, esattamente come un paio d’anni fa, quando già avevo partecipato a questa competizione; confermato anche il tracciato delle passate edizioni, con però una variante nel finale o almeno questo è quello che mi dicono prima del via.
Alle 9.30 dopo una spunta di tutti i concorrenti, siam pronti a partire.
La partenza è piuttosto tortuosa, così decido di mettermi in testa a fare l’andatura onde evitare brutte sorprese; tiro il gruppone per i primi metri, poi appena si abbandona l’asfalto e la strada comincia a salire è Luca Ponti a prendere il comando delle operazioni allungando immediatamente di qualche metro.
Il sentiero s’impenna in maniera violenta, smetto quasi subito di correre, mi piego in avanti, mani sulle ginocchia e sotto a spingere per avanzare! Vengo presto passato dai “montagnini” Massimo Lucchina e Claudio Fontana che sembrano essere perfettamente a loro agio: beati loro…
L’ascesa con il suo chilometro e mezzo di sviluppo e un dislivello di circa 300 metri, sembra davvero interminabile; non alzo quasi mai lo sguardo da terra, continuando a spingere come meglio posso, ma prima dello scollinamento non riesco ad evitare i sorpassi di Paolo Negretto e Simone Turetta.
Finalmente arrivo al Passo del Cuvignone, nelle ultime rampe di salita sono riuscito ad avere la meglio su Negretto, Turetta invece è sempre qualche metro avanti, mentre i tre battistrada son già fuori dalla mia portata…
Affrontiamo un tratto in discesa su asfalto, Paolo mi ripassa nuovamente riportandosi rapidamente nella scia di Simone, io a mia volta anche se più lentamente riesco a ridurre il distacco dai due che mi precedono.
Abbandoniamo l’asfalto in favore del bel sentiero che girando tutto intorno al Monte Nudo, ci riporterà nuovamente al Passo del Cuvignone; metro dopo metro riesco a riprendere sia Negretto che Turetta.
Mi metto davanti ai due e provo ad accelerare: il primo a cedere è Paolo, poi sull’ennesimo strappo tagliagambe, anche Simone alza bandiera bianca; continuo a spingere per provare a mettere quanta più strada possibile fra me e i due tenaci compagni d’avventura, ed effettivamente il mio vantaggio aumenta.
Risbuco al Passo del Cuvignone, ormai non resta che affrontare l’ultimo tratto interamente in discesa.
Tutto bene, almeno fino all’ultimo chilometro…
…arrivo dove avrebbe dovuto esserci la famosa variante di percorso, ma non vedo nessuno a segnalare la svolta, così mi viene normale proseguire dritto sulla strada asfaltata…
Fortunatamente con me c’è mio padre in bici che avendo parlato poco prima con un addetto della Protezione Civile, mi indica che devo prendere il sentiero boschivo alla mia sinistra; mi ci tuffo a capofitto, anche se qualche dubbio mi rimane…
Neanche il tempo di rendermi conto di cosa sta succedendo che mi ritrovo nel cortile di una casa…
…torno indietro qualche decina di metri e proseguo sul sentiero sterrato. Una bindella appesa ad un ramo mi tranquillizza sulla correttezza del percorso, ma neanche a farlo apposta ecco un altro bivio non segnalato, e ancora una volta indovinate un pò dove sono andato?
Si, ci avete preso: dalla parte sbagliata…
Torno indietro, riprendo il sentiero corretto, ultime centinaia di metri ed ecco il gonfiabile dell’arrivo.
Taglio il traguardo in 4a posizione assoluta e 2° amatore TM, coprendo gli 11,8km rilevati al mio GPS in 56’10”.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Luca Ponti in 52’02”, 2° Massimo Lucchina in 53’40”, 3° Claudio Fontana in 55’06”, 4° Giuseppe Bollini in 56’10”, 5° Simone Turetta in 56’38”, 6° Paolo Negretto in 56’49”, 7° Marco Saligari in 57’38”, 8° Mirko Muscia in 59’31”, 9° Jerome Bernard in 59’45”, 10° Francesco Galati in 59’56”.
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Elisabetta Di Gregorio in 1h05’19”, 2a Ombretta Bellorini in 1h10’34”, 3a Angiola Conte in 1h14’00”, 4a Gloria Cerutti in 1h18’02”, 5a Paola Ghiraldini in 1h32’02”, 6a Graziella Liuzzo in 1h34’08”, 7a Antonella Serra in 1h34’17’, 8a Silvia Pittoni in 1h34’21”, 9a Mariateresa Macchi in 1h34’33”, 10a Veronica Pirelli in 1h36’58”.
>>>FOTO Podisti.net by Artuto Barbieri<<< >>>FOTO Atletica 3V<<<
Tutto molto bello stamattina, esattamente come me lo ricordavo: la location davvero eccezionale, il tracciato, le premiazioni, l’atmosfera e il contorno; unico neo quell’ultimo chilometro mal segnalato, che nel mio caso ha inciso solo sul tempo finale (sicuramente più alto di qualche secondo di quello che doveva essere), ma che per qualcun altro ha condizionato l’intera gara facendo perdere la posizione faticosamente guadagnata dopo quasi un’ora di “battaglia”. Peccato.
Adesso voglio godermi un pò di riposo, niente impegni prefissati: se avrò voglia gareggerò, altrimenti mi dedicherò semplicemente agli allenamenti, sperando di arrivare a Settembre con le batterie di nuovo cariche!
sei stato fortunato... sbagliato ma arrivato... 3 dei nostri hanno sbagliato e non c'era nessuno... così sono arrivati dal sotto....
RispondiEliminalella
Peccato, peccato davvero...
RispondiEliminaIo appena arrivato ho subito segnalato il problema, immaginando che sicuramente qualcun altro sarebbe andato via dritto...
D'altronde non sapendolo e non essendoci nessuno a presidiare, veniva più naturale proseguire dritti sulla strada asfaltata (cosa che tra l'altro già si faceva fino ad un paio d'anni fa), piuttosto che svoltare nel sentiero nel bosco...
Vittorio mi ha detto che lì doveva esserci una persona della Protezione Civile, che per un "fraintendimento" si è messa in un altro punto.