domenica 17 marzo 2019

In giro per Malgesso - Malgesso (VA)

2a tappa Piede d’Oro 2019

A questo mondo di certezze ce ne son davvero poche, una di esse è che quando c’è la gara di Malgesso, il meteo farà i capricci…
Così, nonostante un periodo che più siccitoso non si può, stamane una giornata grigia e a tratti piovosa ha salutato il secondo appuntamento stagionale con il Piede d’Oro.

Purtroppo per me, il problema alla gamba sinistra che da una decina di giorni mi affligge, si è rivelato più grave di quanto pensassi, tanto da farmi dubitare fino all’ultimo se presentarmi al via o meno.
Poi come spesso capita, il cuore ha avuto il sopravvento sulla testa e così nonostante le condizioni decisamente precarie, alle 7.30 stavo già bazzicando nei pressi del ritrovo.

Iscrizione, riscaldamento e sempre meno convinto eccomi schierato sulla linea di partenza, dove la voce del mitico Felice Del Giudice sta allietando tutti i presenti in attesa del fatidico colpo di pistola.
Breve conto alla rovescia e via che si va.

Capisco subito che oggi non è giornata: oltre al fastidio alla gamba, già nel primo chilometro fatico oltre modo per tenere un ritmo tutt’altro che forsennato…
Ci tuffiamo nel bosco, dove la situazione peggiora ulteriormente: complici le discese e gli appoggi sconnessi, perdo davvero un sacco di terreno e di posizioni; mi riprendo qualcosa dove il tracciato torna pianeggiante e su asfalto, ma girando sempre molto sottoritmo rispetto ai miei standard.

Nel frattempo in testa alla corsa sono Marco Tiozzo e Matteo Borgnolo a fare scintille e a staccare tutti quanti, con il giovane portacolori della Pro Sesto Atletica che andrà ad accaparrarsi il traguardo volante posto circa al 3° km.
Altro tratto boschivo, stavolta però in salita che ci riporta verso il centro abitato di Malgesso, dove ad attenderci c’è il classico intertempo EoloTime e la seconda e ben più impegnativa parte di percorso.

Da qui in poi si inizierà infatti una lunga ascesa, che culminerà con la caratteristica scalinata che porta nei pressi del santuario di Bregano; tuffo in discesa fino a tornare ai piedi del declivio, per poi affrontare l'ultima asperità di giornata che si inerpica nuovamente verso il santuario!!

Se il dolore alla gamba mi impedisce di correre come vorrei in piano e mi fa soffrire all’inverosimile in discesa, si sopisce decisamente quando la strada s’impenna.
Così, poco alla volta guadagno terreno sul giovane Federico Pisani che mi tallonava come un ombra, riprendo e supero Alberto Rossi e mi francobollo alle caviglie di Ferdinando Mignani.
Peccato che la salita sia ormai terminata e da qui all’arrivo ci aspetti solo discesa e piano…
Niente da fare: con la strada che scende non riesco proprio ad allungare la falcata, ed in men che non si dica ho riperso terreno e posizioni appena conquistate…

Nell’ultimo chilometro devo stringere i denti per non farmi passare anche da Federico Pisani che si è a sua volta rifatto sotto, sforzo che mi vale l’ultima posizione fra i premiati!
Concludo così al 10° posto in 38’46” i 9,7km rilevati al mio GPS.

Oggi male.
Se settimana scorsa, nonostante il problema fisico ero riuscito a limitare i danni grazie ad un tracciato “amico”, ricavato interamente su asfalto e con uno sviluppo chilometrico che prediligo, stamane il percorso campestre e muscolare di Malgesso ha fatto emergere tutti i miei limiti di questo momento.

CLASSIFICA MASCHILE: 1° Matteo Borgnolo – Pro Sesto Atletica (35’10”), 2° Paolo Proserpio – Serim (36’32”), 3° Fernando Coltro – Runners Valbossa (37’15”), 4° Andrea Zucchiatti (37’32”), 5° Mauro Toniolo (38’03”), 6° Marco Tiozzo (38’05”), 7° Patrizio Oliviero (38’13”), 8° Alberto Rossi (38’34”), 9° Ferdinando Mignani (38’38”), 10° Giuseppe Bollini (38’46”).
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Barbara Benatti – Atletica Casorate (43’42”), 2a Elena Soffia – Maratoneti Cassano (45’27”), 3a Sofia Barbaetta – Runners Valbossa (45’33”), 4a Chiara Naso (46’24”), 5a Menegotto Martina (48’35”).

Domenica prossima turno di riposo per il Piede d’Oro, che tornerà Domenica 31 Marzo con l’appuntamento di Brenta e della sua classicissima “Su e giò per i runchitt”.

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