Per la serie incredibile ma vero: vado più forte in salita che in discesa…
Ci sono cose che so bene non esser per me…
…eppure spesso queste cose esercitano un’attrazione tale, che inevitabilmente finisco per farle.
E’ il caso della Bettelmatt Skyrace, una competizione di corsa in montagna che sicuramente ha poco a che vedere con le gare con cui mi cimento di solito e in cui mi sento tanto a mio agio…
33km e 2000mt circa di dislivello per la lunga, “soli” 22km e 800mt circa di dislivello per la corta.
Scartata da subito l’ipotesi lunga, era ormai da un paio di mesi che mi ero iscritto alla corta; si, perchè certe pazzie vanno incentivate e se non avessi avuto l’iscrizione già fatta, probabilmente oggi avrei rimandato per l’ennesima volta la mia partecipazione.
Così, approfittando dell’appuntamento con la Bettelmatt, mi sono concesso un fine settimana in alta Val Formazza, nei luoghi che tanto amo; Sabato giornata da turista, con briefing pre-gara, ritiro pettorale e preparativi vari; stamattina sveglia di buon ora e via verso la nuova avventura!
Clima fresco ma niente di che per la zona e l’altitudine a cui mi trovo: 14°C e un bel cielo terso.
Non si poteva chiedere di meglio!
Brevissimo riscaldamento mentre assisto alla partenza della gara da 33km, prima di infilarmi nell’apposito cancelletto dove effettuare la punzonatura e prepararmi a mia volta a prendere il via.
Ore 8.40, con circa 10 minuti di ritardo sul programma, ecco arrivare lo start per gli oltre 350 iscritti presenti al nastro di partenza.
A dispetto della distanza e delle difficoltà altimetriche che ci aspetteranno da lì a poco, l’andatura è da subito “allegra”…
Usciamo dal piccolo centro abitato di Riale (1740mt s.l.m.) e dopo poche centinaia di metri imbocchiamo la gippabile che sale verso il Rifugio Maria-Luisa a quota 2160mt.
Percorriamo circa 1km prima di abbandonare la gippabile per il ben più impegnativo sentiero che si inerpica praticamente in verticale…
L’atleta di testa sembra davvero avere un altro passo rispetto a tutti gli altri; io mi attesto attorno alla 7a / 8a posizione, restando comunque molto vicino agli atleti che mi precedono e facendo un po’ l’elastico a seconda delle pendenze che mi ritrovo sotto i piedi: quando queste sono troppo ardue perdo un po’ di terreno, appena si fanno più corribili recupero inesorabilmente!
Circa 2,5km per lasciarci alle spalle il rifugio Maria-Luisa e i suoi 2160mt di altitudine, breve ma duro strappo che mi porta alla diga del lago Toggia, dove il sentiero seppur sempre in salita si fa decisamente bello e ben corribile: non chiedo di meglio!
Grazie a questo tratto a me congeniale, senza forzare neanche troppo riesco a risalire alcune posizioni, arrivando così al Passo di San Giacomo a quota 2254mt occupando il 5° posto ed essendomi decisamente avvicinato anche ai battistrada.
Da qui in avanti il sentiero torna a farsi stretto e tortuoso, interamente ricavato in costa alla montagna, con una splendida vista in valle ma anche abbastanza pericoloso…
Nel frattempo è già da qualche chilometro che ho iniziato a raggiungere la coda degli atleti della 33km, partiti un quarto d’ora prima di quelli della 22km; una difficoltà in più, che spesso mi costringe a uscire dalla traccia per riuscire a sopravanzare chi mi si para davanti.
Si continua a salire fino a toccare i 2338mt della Capanna Corno e i successivi 2485mt dell’omonimo Passo; il 5° posto è sempre saldamente nelle mie mani e anche il distacco che mi separa dal podio è tutt’altro che incolmabile, mentre hanno invece preso il largo i due atleti al comando della competizione.
Una serie di suggestivi passaggi tra ruscelli, rocce vive e nevai ci porta fino ai 2479mt del Passo Gries e al 15° chilometro di corsa; come direbbe un famoso comico: “il meno è fatto”…
…già, adesso c’è da affrontare la discesa: ripida, anzi no ripidissima e con passaggi decisamente tecnici…
Ecco che tutti i miei limiti di “corridore di pianura” vengono a galla: vado più piano in discesa che in salita (guardare per credere…), mentre alle mie spalle atleti che sembravan lontanissimi si avvicinano a velocità vertiginosa!
Mi passan come camosci: scendono senza neanche seguire il sentiero, balzando come niente fosse tra rocce e pendenze impossibili…
…mi superano e si allontanano in tutta facilità, prima uno, poi l’altro, poi un altro ancora…
Intanto siamo giunti anche alla Piana Bettelmatt, ma non al termine della discesa…
…prosegue il declivio e prosegue la mia debacle.
Finalmente il Lago di Morasco, ultima discesa ed eccomi al chilometro conclusivo, tutto su asfalto e pianeggiante: non mi par vero!
Taglio il traguardo in 13a posizione, avendo lasciato sulle rampe della discesa qualcosa come 8 posizioni e oltre 5 minuti, coprendo i 22km che in realtà si riveleranno essere 23 abbondanti (23,1km al mio GPS), in 2h13’22”.
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>>>FOTO Dario Antonini<<< >>>FOTO Daniele Bianchin<<< >>>FOTO_1 Formazza Event<<< >>>FOTO_2 by Formazza Event<<< >>>FOTO_3 by Formazza Event<<< >>>FOTO_4 by Formazza Event<<<
Che dire: gara davvero tosta con paesaggi unici e mozzafiato! Tanto divertimento almeno fino al 16°km, poi la discesa che ha vanificato tutto quanto di buono avevo fatto in salita…
Ad ogni modo bella: assolutamente da provare almeno una volta nella vita.
Per concludere un plauso all’amico Dario Antonini: se chi ha corso ha fatto parecchia fatica, Dario non è certo stato da meno! Quando io mi ero già docciato, cambiato e rifocillato, lui era ancora sulla linea del traguardo sotto un sole cocente, con la sua fida Nikon (che non è certo una piuma), intento ad immortalare fino all’ultimo concorrente: grande!!
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