Ieri pomeriggio tra la stanchezza di una settimana piuttosto impegnativa e il clima bollente del periodo, trovare gli stimoli per alzarmi dal divano e andare a gareggiare, non è stato affatto semplice…
Alla fine però, la Fulgor Run ancora prima che una gara, è una vera e propria festa, dove l’intero paese partecipa; chi camminando, chi correndo, chi grigliando e bevendo, chi suonando e cantando.
Insomma, l’esserci vale pure qualche sacrificio!
Davvero grande affluenza in quel di Cairate, tanto che quando arrivo al banco delle iscrizioni, ci sono già 1000 iscritti; o meglio, il millesimo sono proprio io!!
Ritiro il prezioso pettorale n°1000 e dopo una chiacchierata con Arturo Barbieri e Antonio Trogu (felicissimo di averlo rivisto dopo tanto tempo), inizio un po’ di riscaldamento.
Ormai ci siamo, pochi minuti e la fiumana multicolore della Fulgor Run, inonderà l’imponente ponte di Cairate!
…5, 4, 3, 2, 1, VIAAAAA
Si parte spediti, con Carlo Bonnet ad imprimere fin dai primi metri un’andatura decisamente allegra; io provo a tenergli la scia, tallonato a mia volta da Dario Perri, Alberto Rossi, Fabio Caldiroli e Giuseppe Duchini.
Ci lasciamo alle spalle il suggestivo passaggio sul ponte e dopo una brusca svolta a sinistra, iniziamo la discesa del “Barlam” che ci porterà fino in valle.
Bonnet ha guadagnato qualche metro, mentre io a mia volta godo di un po’ di vantaggio su Alberto Rossi e Fabio Caldiroli, poco più dietro ecco arrivare anche Dario Perri e Duchini.
Imbocchiamo la ciclabile dell’Olona e mentre Bonnet seppur lentamente continua ad allontanarsi, sento dei passi da dietro farsi sempre più vicini…
Sono quelli dell’inossidabile Caldiroli, che dopo avermi ripreso, mi scavalca e prova ad allungare; stringo i denti, ma non riesco a contenere Fabio, che poco alla volta guadagna qualche secondo di vantaggio.
Nel frattempo siamo già al sesto chilometro di gara, è ormai tempo che dalla valle si torni a salire verso Cairate…
Ed eccoci sul temutissimo Tamagnino: una salita boschiva di circa 300 metri, piuttosto sconnessa e dalle pendenze impegnative.
Ad attenderci allo scollinamento, un ristoro degno delle migliori sagre di paese: oltre alle classiche bevande, anche birra, prosecco, griglie che fumano, canti e balli!
Purtroppo io sono impegnato a fondo nella mia fatica e non prendo neanche un bicchiere d’acqua…
La strada torna pianeggiante e dopo qualche dentro fuori tra viuzze e campi, ci ritroviamo nel centro abitato; un rapido passaggio all’interno del Monastero e via a tutta birra verso gli ultimi chilometri interamente ricavati negli assolati e polverosi campi limitrofi.
Sono saldamente in terza posizione, con un buon vantaggio sulla coppia Perri-Duchini; avanti a me Fabio non dista più di 100/150 metri, mentre non riesco più a scorgere la sagoma di Bonnet, che è andato ad incrementare ulteriormente il suo vantaggio.
Ma ecco che a un chilometro o forse meno dal traguardo, il destino ha voluto riservarmi una brutta sorpresa: vedo uno dei ciclisti che apriva la corsa venirmi incontro dicendomi che hanno tolto un cartello, e di svoltare comunque alla prossima a sinistra.
In realtà la svolta corretta l’avevamo già passata e quando arrivo a quella indicatami, avanti a me un altro addetto mi dice di proseguire dritto…
Così faccio, ma quando sono quasi in fondo allo sterrato, mi sento chiamare alle spalle: mi volto e vedo che il ciclista incrociato poco prima ha ripristinato il cartello e mi richiama a tornare indietro…
Proprio in quel mentre vedo la coppia Perri-Duchini sopraggiungere alla svolta in questione, mentre io sono distante almeno 300 metri…
Dopo un attimo di smarrimento in cui sono fermo e non so cosa fare, riprendo a correre tornando indietro, intanto è passato anche Alberto Rossi, che rallenta invitandomi a riprendermi la posizione, ma ormai non ho più ne gambe ne voglia…
Gli dico di andare e continuo a corricchiare solo perchè voglio arrivare alla fine.
Taglio il traguardo in 6a posizione, stanco, deluso e un filo arrabbiato.
Non c’è niente di peggio di quando stai dando tutto te stesso e un errore di percorso fatto del tutto incolpevolmente, ti mette fuori dai giochi per cui stavi lottando…
Peccato, peccato davvero perchè ci avrei tenuto a chiudere la gara con il podio.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Carlo Bonnet – VCO Sport Project, 2° Fabio Caldiroli – Corradini, 3° Dario Perri – Atletica Malnate, 4° Giuseppe Duchini, 5° Alberto Rossi.
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Elena Soffia – Maratoneti Cassano, 2a Cristina Giambella, 3a Rita Grisotto – Runners Valbossa, 4a Cecilia Zappia, 5a Orietta Toffolon.
Infine un grazie agli organizzatori, che al momento delle premiazioni viste come erano andate le cose, oltre ai primi 5 arrivati, hanno deciso di premiare anche il sesto (ossia il sottoscritto).
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