Purtroppo anche Sabato sera ho dovuto rinunciare all’appuntamento con il Piede d’Oro causa lavoro, ma come si usa dire, non tutti i mali vengon per nuocere.
Ritrovandomi con la Domenica mattina libera, mi sono subito messo alla ricerca di qualche garetta in zona e alla fine la mia scelta è ricaduta sulla “Fisio Run” del rione Pineta di Tradate, che nonostante sia ormai arrivata alla sua 7a edizione, per un motivo o per l’altro non ero mai riuscito a fare.
Due le distanze in programma, 6 e 12km, con percorsi per entrambe ricavati quasi esclusivamente nei sentieri boschivi del limitrofo Parco Pineta; ritirato il pettorale per la gara più lunga, sono pronto a concedermi qualche minuto di riscaldamento, ma senza esagerare perchè la giornata è decisamente calda e afosa.
A pochi minuti dalle 9, tutto è pronto: ben 650 gli iscritti schierati al nastro di partenza tra gara corta e lunga!
I soliti attimi di interminabile attesa e finalmente si va.
Parto abbastanza deciso e complice un 1°km interamente su asfalto e in leggera discesa, mi avvantaggio subito di qualche metro sui più diretti inseguitori.
Abbandoniamo la strada e ci immergiamo nella vegetazione del parco, che da qui in avanti farà da cornice all’intera competizione.
Il sentiero s’impenna, l’andatura cala, ma continuo comunque a spingere; si sale, si scende per poi tornare a salire; pendenze non durissime, ma che si susseguono senza dare tregua.
Il più immediato fra i miei inseguitori è il giovane Filippo Zuanon, che comunque continua a perdere terreno; arrivato circa a metà gara, riconosco i sentieri che qualche anno fa si percorrevano nella tappa del PdO di Abbiate Guazzone, così grazie alla conoscenza del tracciato e alle informazioni che il gentilissimo biker apristrada mi fornisce costantemente, posso affrontare i restanti chilometri con maggiore tranquillità.
Dopo un suggestivo passaggio in single track, caratterizzato da un sentierino quasi interamente inghiottito dalla vegetazione e dal fondo pieno di radici che rendono difficili gli appoggi, mi immetto su un ampio sterrato dove si può tornare a spingere a tutta.
L’apristrada mi informa che godo di circa 700 metri di vantaggio sul secondo, mi saluta, si ferma al bivio e si da il cambio con un altro apristrada.
Ormai mancano si e no 4km all’arrivo, i giochi sembrano chiusi, ma…
…la ragazza che dovrebbe farmi da apristrada è troppo veloce! Sparisce quasi immediatamente dalla mia visuale, lasciandomi praticamente da solo.
Così a poco più di un km dal traguardo, su una delle ultime salite il fattaccio: arrivo ad un bivio, l’apristrada non si vede probabilmente è già al traguardo (…), però c’è un bel cartello dell’organizzazione che indica chiaramente di svoltare a destra.
Non so se qualche buon tempone abbia girato il cartello o se magari sia ruotato da solo perchè fissato male, sta di fatto che a dispetto della segnalazione, la svolta corretta era a sinistra e non a destra…
Come se non bastasse, appena svoltato nella direzione sbagliata indicata dalla freccia, il sentiero scendeva in picchiata diventando sempre più stretto e selvaggio…
I primi (terrificanti) dubbi di un possibile errore cominciano ad attanagliarmi, mentre la certezza arriva poco dopo quando ho ormai percorso circa 400/500 metri e mi ritrovo in un tratto talmente paludoso, che sprofondo nel fango fino a metà polpaccio…
Ecco il momento che in gara non vorresti mai vivere: quando ti rendi conto di essere fuori percorso e aver vanificato tutta la fatica fin li fatta…
Mi fermo, inverto la marcia ma mi metto a camminare.
Perdo altro tempo, poi decido di riprendere a correre con tutte le energie che mi erano rimaste in corpo!
Riaffronto il tratto fatto poco prima, stavolta però è tutta salita…
…ed eccomi al bivio, dove ritrovo l’apristrada che mi aveva accompagnato nella parte iniziale; basta uno sguardo per capire che lui ci è rimasto male almeno quanto me…
Scambiamo qualche parola e mi dice che ad ogni modo, nonostante quanto accaduto, ero finito dietro solo a Zuanon, rassicurandomi sul fatto che vista la freccia messa al contrario e il vantaggio ormai incolmabile che avevo fino al momento del “fuori pista”, mi avrebbero “restituito” la 1a posizione.
Così è stato. Grazie!
CLASSIFICA: 1° Giuseppe Bollini – Circuito Running, 2° Filippo Zuanon – Team 3 esse, 3° Fabio Caldiroli – Calcestruzzi Corradini Excels.
Non mi illudo, perchè so che la condizione fisica non si perde e non si ritrova da un giorno all’altro, ma i segnali sono positivi e questa vittoria serve senz’altro per il morale!
Infine un grandissimo grazie a tutti gli amici incrociati nel Parco Pineta, che erano impegnati in un’altra camminata che in un breve tratto si incrociava con la mia gara e che non mi hanno fatto mancare il loro caloroso tifo!
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