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sabato 23 settembre 2017
domenica 17 settembre 2017
Caminava dei Sass - Mercallo
22a tappa Piede d’Oro 2017
Stamattina, come quasi ogni Domenica, la sveglia è suonata alle 5.30; mi sono alzato, ho fatto colazione e poi…
…poi ho deciso che non era giornata e mi sono rinfilato sotto le coperte!
Sarà stato il caffè, o saranno stati i sensi di colpa (!!!), sta di fatto che di riprender sonno non c’è stato verso.
E allora dopo un quarto d’ora di giravolte nel letto, la decisione definitiva: “ok, che Mercallo sia…”
Arrivo a destinazione di buon’ora, con il termometro dell’auto che oscilla tra gli 8° e i 9°C.
“Brrrrrrrrrr, ci mancava anche il freddo…” penso tra me e me.
Ad ogni modo mi butto quasi subito in strada per un lungo riscaldamento, che ahime, non fa altro che confermare il periodo piuttosto difficile che sto attraversando: diversi dolori che non mi danno pace e la sensazione di aver le batterie completamente scariche, esaurite…
Alle 9.00 sono schierato sulla linea di partenza, ma la mente è altrove…
Qualche piccolo problema dovuto ad una zona di partenza davvero troppo angusta e finalmente ecco iniziare il conto alla rovescia: 5, 4, 3, 2, 1… BANG!!
Provo a mantenermi nelle prime posizioni, ma so bene che oggi dovrò puntare solo a terminare la gara senza arrendermi prima…
Resisto circa un chilometro prima di alzare bandiera bianca e salutare i battistrada, dove Borgnolo e Johnson dettano il ritmo, tallonati in prima battuta da Proserpio, a sua volta inseguito da Roberts, Erario e Podestà; poco più dietro il sottoscritto incalzato da un sempre pimpante Coltro.
Poco prima del 4° chilometro, l’idea di abortire la gara mi accarezza in maniera insistente; sto soffrendo moltissimo e tutto solo per cercare di restare a galla…
Alla fine la caparbietà ha la meglio sulla voglia di mollare tutto, così scaccio i “pensieri sbagliati” e tento di trovare un minimo di concentrazione per portare a casa anche questa battaglia.
Concludo così una delle competizioni più difficili e sofferte di sempre, tagliando il traguardo in 7a posizione assoluta, 5° della gara competitiva, fermando il cronometro sui 37’38”, necessari a coprire i 9,8km rilevati al mio GPS.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Matteo Borgnolo – CUS Insubria (35’36”), 2° Nti Ernest Johnson – Runner Varese (36’00”), 3° Paolo Proserpio – Valetuto Skyrunning (36’15”), 4° Luke Roberts (36’37”), 5° Andrea Erario (non competitivo), 6° Alberto Podestà (non competitivo), 7° Giuseppe Bollini (37’38”), 8° Fernando Coltro (37’59”), 9° Rachid Argoub (38’24”), 10° Matteo Rodari (38’55”).
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Eugenia Vasconi – CUS Insubria (44’04”), 2a Marta Dani – Runners Valbossa (44’32”), 3a Antonella Panza – GAM Whirlpool (45’05”), 4a Elena Soffia (45’45”), 5a Angiola Conte (47’09”).
Che altro dire…
Per me giornata decisamente no; mai in gara, solo tanta sofferenza e poco altro se non la soddisfazione di non essermi arreso.
Buona invece l’organizzazione, che quest’anno ha deciso di riproporre il tracciato di un paio di edizioni fa, che personalmente fra tutti quelli visti in questi anni a Mercallo, reputo il più bello e il più equilibrato. Unico aspetto che mi è parso un po’ sotto tono le premiazioni.
Domenica prossima il Piede d’Oro si prende un turno di riposo e lascia spazio al “Giro del Lago di Varese”, il circuito di podismo Varesino torna il 1° Ottobre con la “Camminata Alpina” di Cardana.
domenica 10 settembre 2017
StraMulino - Brebbia
21a tappa Piede d’Oro 2017
Dopo la pausa estiva, una mattinata grigia e decisamente fresca ha sancito la ripresa del Piede d’Oro, che per l’occasione faceva tappa a Ronchèe di Brebbia per la 18a edizione della mitica “StraMulino”.
Io mi presento al via con “l’ingombrante fardello” della vittoria ottenuta un anno fa proprio su queste strade…
…l’intenzione è quindi di fare del mio meglio per onorare fino in fondo la manifestazione, anche se onestamente fra acciacchi vari e sensazioni poco positive, le aspettative non sono certo delle migliori.
Così, dopo un lungo riscaldamento, eccomi nuovamente schierato sulla linea di partenza, con la musica e il conto alla rovescia sparati a “millemila” decibel che quasi mi sfondano un timpano…
…5, 4, 3, 2, 1, si va!
Quasi a voler esorcizzare il fatto di non sentirmi al meglio, mi lancio immediatamente al comando cercando di imprimere da subito un ritmo elevato per vedere un po’ cosa succede…
Transito così allo scoccare del 2° km con qualche metro di vantaggio su Paolo Proserpio, Nti Ernest Johnson, Marco Tiozzo e Luke Roberts, con l’asfalto che lascia spazio all’erba e la strada che comincia a salire.
Nel tratto campestre vengo ripreso dal quartetto sopra citato, col resto degli inseguitori leggermente più attardati; risbuchiamo in zona partenza, brusca svolta a sinistra ed eccoci sulle dure rampe della salita asfaltata che porta a Brebbia Superiore.
Scollinamento e tuffo in discesa, con il quintetto di testa di cui faccio parte, che avanza compatto guadagnando ulteriore terreno sugli inseguitori.
All’Eolo Time piccolo inconveniente per Luke Roberts, che vittima di una scivolata si ritrova a terra; il portacolori del Gavirate è però un vero “gatto”: in una frazione di secondo è nuovamente in piedi, senza aver perso nemmeno un centimetro dal resto dei compagni d’avventura.
Arriviamo nel tratto centrale, probabilmente quello più veloce e scorrevole, abbastanza pianeggiante e interamente su asfalto; mi riporto in testa e provo a forzare il ritmo, nella speranza di sfoltire un po’ il gruppetto dei battistrada.
L’unico che pare un po’ in difficoltà è Roberts, ma nonostante i miei sforzi tutti riescono a mantenersi in scia.
Siamo ormai alle battute finali: un chilometro alla conclusione e cinque contendenti per un unico posto sul gradino più alto del podio…
I più brillanti si rivelano Johnson e Proserpio, che poco prima del temibile strappo conclusivo, riescono a guadagnare una decina di metri.
L’ascesa conclusiva non sortisce alcun effetto e allo scollinamento la situazione rimane invariata: Johnson e Proserpio al comando con un leggero vantaggio sul terzetto condotto da Tiozzo e chiuso dal sottoscritto.
Parte una volata interminabile, con la velocità che aumenta in maniera vertiginosa, complici anche gli ultimi metri in leggera discesa.
Si allungano un po’ i divari, ma le posizioni non cambiano…
Così, dopo una gara corsa sempre nel gruppetto di testa, ho il rammarico di tagliare il traguardo proprio come ultimo dei cinque…
5° posto e tempo di 38’49” necessario per coprire i 10,43km rilevati al mio GPS.
A rincarare la delusione, anche il fatto di aver perso 10” + 5” di abbuono da Marco Tiozzo, che è il mio diretto avversario nel ToPdO; ora a dividerci ci sono appena 49” a mio favore…
…la resa dei conti alla “StraCascine” di Albizzate del 15 Ottobre, che sarà la tappa conclusiva di questa speciale classifica a tempi.
CLASSIFICA MASCHILE: 1° Nti Ernest Johnson – Runner Varese (38’29”), 2° Paolo Proserpio – Valetudo Skyrunning (38’34”), 3° Marco Tiozzo – Atletica Palzola (38’39”), 4° Luke Roberts (38’45”), 5° Giuseppe Bollini (38’49”), 6° Mauro Toniolo (non competitivo 40’00”), 7° Fernando Coltro (40’18”), 8° Daniele Ravelli (40’47”), 9° Simone Zandri (41’50”), 10° Alberto Rossi (42’30”).
CLASSIFICA FEMMINILE: 1a Elena Begnis – Atletica Arcisate (45’14”), 2a Marta Dani – Runners Valbossa (46’21”), 3a Antonella Panza – GAM Whirlpool (47’51”), 4a Elena Soffia (49’08”), 5a Francesca Barone (49’44).
Complimenti alla Polisportiva Roncherese! Confermato l’ottimo livello organizzativo già mostrato nel recente passato, con una cura davvero indiscutibile di ogni dettaglio.
Domenica prossima il Piede d’Oro sarà a Mercallo per la classicissima “Caminava dei Sass – a.m. Stasi”, gara podistica su percorsi da 4,5 e 9,5km.
giovedì 7 settembre 2017
lunedì 4 settembre 2017
domenica 3 settembre 2017
Boia che trail! - Besnate
Difficile credere che a distanza di anni, uno sport possa ancora regalarti emozioni con la E maiuscola…
…e invece in una sera di fine estate, ecco la gara che ti trasmette qualcosa di mai provato fino ad oggi.
Ma partiamo dal principio, quando qualche mese fa per puro caso mi sono imbattuto nella pagina web del “Boia che trail!”, una competizione di circa 13,5km, con un percorso interamente immerso in natura e con la particolarità di dover essere corso in coppia.
Neanche il tempo di pensarci su e avevo già mandato un messaggio all’amico Antonio Vasi per vedere se fosse disponibile ad accompagnarmi in questa nuova avventura.
Antonio il gigante dal cuore buono, non si è fatto pregare e così all’apertura delle iscrizioni, quella del “Pota che Team” (Bollini–Vasi) è probabilmente stata una delle primissime a giungere agli organizzatori.
Ieri il grande giorno.
Ci presentiamo in Piazza Mazzini a Besnate, dov’è fissato il centro nevralgico dell’intera manifestazione, carichi di aspettative, ma anche di innumerevoli acciacchi…
Ritiriamo il pacco gara e i pettorali, scambiamo qualche chiacchiera con i numerosi amici presenti e poi via verso l’auto per cambiarci e iniziare un breve riscaldamento.
Ore 17.30, sulle note della musica sparata a palla dagli altoparlanti, arriva il conto alla rovescia; pochi attimi con l’adrenalina che sale a livelli da ricovero, ed eccoci lanciati in discesa verso la mitica Valle del Boia.
Mi porto quasi immediatamente al comando, trascinando nella mia scia il compagno di team Antonio, oltre alla coppia dei “Kanguri Padani” (Coltro–Roberts) e a quella dello “Zara Team” , mentre il resto del gruppo comincia a perdere terreno.
Io e Antonio continuiamo a spingere con decisione, tanto che al 2°km dopo aver affrontato una prima salita su asfalto, ci ritroviamo al comando in compagnia della sola coppia degli indiavolati Coltro & Roberts; ci inoltriamo nella fitta vegetazione dei boschi arrivando rapidamente ai piedi della seconda e più lunga asperità di giornata, dove uno scatenato Luke Roberts mette tutti alla frusta (compreso il suo compagno di squadra Fernando Coltro!) e comincia a guadagnare terreno.
Si susseguono brevi strappi taglia gambe a discese dove bisogna porre la massima attenzione a causa del terreno reso viscido e scivoloso da acqua e fango, ma la situazione rimane praticamente cristallizzata almeno fino a circa 4km dalla conclusione, con la coppia dei Kanguri Padani al comando in solitaria, inseguiti ad un centinaio di metri di distacco da me e da Antonio.
Improvvisamente ci troviamo catapultati sulla salita più impegnativa dell’intera gara: uno strappo dalle pendenze proibitive, tanto che per riuscire ad affrontarle, è stata predisposta una fune per aiutarsi nella risalita…
Scolliniamo e nonostante la fatica, capisco che le sagome di Coltro e Roberts son sempre lì alla nostra portata; Antonio è leggermente in difficoltà, io sto un po’ meglio e decido di rientrare da solo sulla coppia di testa per provare ad innervosirli e magari a rimescolare un po’ le carte.
Detto fatto impiego poche centinaia di metri per chiudere il gap che mi divideva dai Kanguri Padani e frappormi tra i due atleti di testa, nel tentativo di rompergli il ritmo e facilitare il rientro di Antonio.
Roberts probabilmente non si accorge subito di avermi alle calcagna al posto del suo compagno di team e aumenta ancora il ritmo staccando di fatto Coltro.
Siamo quindi io e Roberts a sbucare fuori per primi dal bosco ad un chilometro dall’arrivo, dove è posta la zona di ricompattamento e dove veniamo fermati entrambi perchè privi del rispettivo compagno di squadra; i pochi secondi di attesa paiono un’eternità…
Poi ecco il rumore di fogliame preannunciare l’arrivo di qualcuno: è Coltro, che permette a Roberts di ripartire; pochi attimi ed ecco arrivare anche super Antonio!
Lo vedo provato, ma lo conosco bene e so che a questo punto non mollerà e ce la giocheremo fino alla fine…
Io mi riporto immediatamente sulla coppia di testa, Antonio fatica davvero molto, ma ai piedi della discesa è rientrato anche lui; iniziamo la salita conclusiva e mentre io e Roberts facciamo a “sportellate” scappando nuovamente via ai nostri compagni d’avventura, Antonio centimetro dopo centimetro riesce a mettere qualche metro fra lui e Coltro.
Transito per primo in piazza Mazzini, l’arrivo è ormai imminente, rallento restando quasi in surplace nella speranzosa attesa che il primo a raggiungermi sia Antonio…
Così è!
Ci prendiamo per mano e ci involiamo vittoriosi sotto al gonfiabile dell’arrivo, dove finalmente possiamo far esplodere la nostra felicità!
Primi, con il tempo ufficiale di 54’09”, che ritocca di oltre 4’ il record della manifestazione stabilito lo scorso anno dalla coppia Toniolo-Giannelli.
CLASSIFICA COPPIE UOMINI: 1a Pota che Team (Giuseppe Bollini – Antonio Vasi) 54’09”, 2a Kanguri Padani (Fernando Coltro – Luke Roberts) 54’17”, 3a Gli allegri momò (Michel Cagnacci – Fabio Di Centa) 57’18”, 4a Zara team (Graziani – Godio) 57’22”), 5a Cagnach (Duchini – Polloni) 57’31”.
CLASSIFICA COPPIE DONNE: 1a Le canarine (M. Fall – C. Cerlini) 1h09’03”, 2a The over green ones (M. Casiraghi – G. Zuccarotto) 1h11’32”, 3a Panda 4x4 (A. Matli – S. Lissandrelli) 1h11’46”, 4a Le gniiioranti (P. Monzani – V. Quadri) 1h13’18”, 5a Pier desa team (M. De Santis – B. Pierini) 1h13’40”.
CLASSIFICA COPPIE MISTE: 1a I pumas (Mauro Toniolo – Eugenia Vasconi) 1h03’18”, 2a I soci (A. Maino – G. Galbiati) 1h05’07”, 3a Poenta&nduja (M. Gioco – F. Conte) 1h05’55”, 4a Gli amici di Antonio (A. Colnaghi – M. Stracciari) 1h07’18”, 5a Rolling stones (R. Leonardi – M. Bossi) 1h08’49”.
Probabilmente una delle gare più emozionanti che abbia mai corso e che difficilmente scorderò; grazie di cuore al mio amico e socio d’avventura Antonio Vasi, che pur in leggera difficoltà, ha stretto i denti e non ha mai mollato fino all’ultimo metro e grazie anche agli amici/avversari Coltro-Roberts, senza i quali la corsa non sarebbe stata così esaltante e combattuta!
Infine un grosso plauso a tutti coloro si sono adoperati per mettere in piedi l’evento!
In primis per la riuscitissima formula della gara da correre in coppia, poi per l’ottima organizzazione che non ha trascurato davvero niente: pacco gara, ristoro, docce, WC, ampi parcheggi, buono pasto, musica dal vivo, ricche premiazioni, ma soprattutto un tracciato segnalato e presidiato in maniera impeccabile.
Grazie di tutto!